Indice
Le persone ipersensibili sono particolari. Ma sono particolari ognuno a modo loro.
Tra le varie diversità che caratterizzano queste persone ce ne sono alcune che ne accomunano la maggior parte.
1) Sentirsi un pesce fuor d’acqua.
2) La noia cronica.

Dialoghi tra ipersensibili
Una breve conversazione con mia moglie, anche lei ipersensibile:
“Ciao Tesoro, come è andata la serata con le tue amiche?”
“Bene, ma…”
“Ma…?”
“Parlano tutte di cose che non mi interessano; il trucco, i vestiti, del proprio lavoro, i ragazzi, le serie TV. Tutte queste cose mi annoiano, non fanno per me e non so come si parla di queste cose!
Vorrei parlare di cose più interessanti; di crescita personale, di confronto e condivisione. Non che parlare di trucco, di vestiti o cucinare non sia interessante, ma perdo l’interesse se passiamo tutta la sera a parlare SOLO di quei pochi argomenti… Ho bisogno di altro! Sembrano cose così superficiali… Dette solo come argomento di circostanza per parlare ma non per comunicare.
E poi… Anche volendo non riesco mai a inserirmi nei discorsi. Tutte sono così prese da se e dai loro discorsi che non lasciano neppure un tempo adeguato di pausa tra un discorso e un altro per riflettere e lasciare la parola a un’altra. Non mi lasciano parlare! E se non fosse per la mia amica L.P. che, anche lei ipersensibile ma estroversa, non avesse capito la mia difficoltà e non mi avesse chiesto cosa volevo dire, sarei rimasta li ammutolita come una spettatrice ad ascoltare i discorsi altrui come si guarda la tv…”
Noia
Fatichiamo terribilmente a trovare il nostro posto nel mondo. Vogliamo condurre una vita normale in un mondo normale che per noi non è per nulla normale. Troppe incongruenze, troppe incoerenze, troppa superficialità, troppe poche emozioni e troppe poche relazioni profonde. Vediamo questo mondo come una bolla incomprensibile e incompatibile con noi; ci sono un sacco di codici di comportamento che legano le persone tra loro come un tessuto connettivo e le fanno vivere relazionandole l’una all’altra come trame di un intreccio prestabilito e preconfezionato, dove come sul palcoscenico, ognuno ha una sua parte da recitare. E se non sai recitare sei fuori.
Tutto ciò può sfociare in un sentimento molto pericoloso per gli ipersensibili; la noia!
Al lavoro
Ecco la mia giornata al lavoro:
“Mi annoio! Quando sono al lavoro tutti parlano di argomentazioni standard. E santo cielo! Parlano della stessa cosa ogni giorno. Ma si potrà? Sono incantati come un disco rotto… O forse sto rivivendo la stessa giornata come nel film “Ricomincio da capo” Con Bill Murray?“
No, ogni giorno è diverso ma allo stesso tempo avviene sempre in modalità simili e non c’è una novità, una sorpresa o un imprevisto.
Le persone parlano del tempo, dei propri figli, della propria macchina, della propria moto, dei propri hobby, di cosa dicono i giornali e tra gli uomini… IL CALCIO! Io ascolto con vivo interesse cercando di mettere in pratica l’ascolto attivo descritto benissimo da Dale Carnegie nel suo libro “Come trattare gli altri e farseli amici”, ma in realtà quei discorsi sembrano vuoti e privi di significato chiusi e senza possibilità di sbocco in un dialogo costruttivo e stimolante!
Conclusione
Perché non parlare di Psicologia? Di PNL? Di comportamentismo, cognitivismo, neuromarketing, di neuroni specchio, o di filosofia?
Al mio corso per il diploma avevo una docente di Psicologia che trattava le sue lezioni con un taglio filosofico. Quelle lezioni facevano vibrare le mie corde interiori e generavano una melodia fatta di emozioni, passione, conoscenza e desiderio a tal punto che ciò che provavo era un sentimento molto simile a quello che si prova quando si è innamorati persi della propria moglie o ragazza al primo appuntamento!
Perché un giorno passato senza la conoscenza, senza l’istruzione, o senza imparare qualcosa è un giorno stesso della vita che andrà perso irrimediabilmente”.
La noia intacca la gioia di vivere. La noia è un pericolo mortale per un ipersensibile come la Kryptonite è un pericolo mortale per Superman.
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