Per molto tempo io stesso mi sono definito un “sociopatico” (o almeno credevo di esserlo); non mi piacevano le persone e benché meno parlare con loro. Mal sopportavo le regole sociali convenzionali che legavano le persone, il galateo e tutti quegli aspetti impliciti che regolano il mondo e il tessuto della società che sia esso convenevole, scolastico o lavorativo. Perché? Sembra che tutto sia guidato da REGOLE anziché EMOZIONI e che ogni cosa scorra attraverso ritmi e regole già preimpostate. Dove è la novità o la variabile emozionale?
Questo semplice particolare decreta la differenza tra la gioia e la tristezza, tra la comprensione e l’incomprensione, tra una predisposizione positiva e una predisposizione negativa, e tra una corretta autostima e una bassa autostima!

Conoscersi
Spesso l’incomprensione e l’ignoranza sono alle base di molti mali!
A volte mi capita di parlare con degli ipersensibili cui raccontano che ogni nostro aspetto caratteriale ha solo delle conseguenze negative raccontandosi descrivendosi come dei veri e propri seguaci di Giacomo Leopardi alle prese con le loro negatività e inattitudini croniche andando oltretutto a farci manipolare dai nostri stessi pensieri negativi portandoci a comportare così come pensiamo che siamo. Difatti le poche persone che iniziano a capire che siamo più sensibili rispetto gli altri iniziano a vederci scorbutici, brontoloni, insoddisfatti, pignoli, egocentrici, difficili e alla fine che è meglio lasciar perdere perché tanto siamo testardi e non si risolve nulla!
E ne hanno tutto il diritto! Spesso reagiamo in modo esagerato e le persone non possono certo leggere nella nostra mente, e ancor meno possono leggere le nostre emozioni!
Prospettive
Il primo errore che compie spesso una persona altamente sensibile è che se noi vediamo il mondo in un determinato modo per lui tutti lo vedono così.
Ciò che cerco sempre di spiegare è che le persone ipersensibili possono essere “difficili” (vista la nostra complessità neurologica ed emotiva) ma siamo anche persone solari, gioiose, con una energia positiva interiore, e una gran intelligenza da poter aiutare il mondo intero! Vediamo ogni cosa secondo una nostra regola personale e interiore che non combacia con il resto delle persone “normali” che quindi, non hanno la possibilità di saperlo se non è qualcuno a spiegarlo.
La soluzione? Innanzitutto per una persona ipersensibile è l’approfondimento del suo tratto caratteriale. La consapevolezza di funzionamento tra una persona altamente sensibile una persona normale aiuterà e semplificherà di gran lunga i nostri tentativi di spiegare qualcosa che da soli non riusciamo a spiegare e ci aiuterà ad essere più tolleranti e comprensivi verso il mondo esterno e verso noi stessi.
Spesso capita che queste differenze radicali siano sempre più marcate nel mondo scolastico e nel mondo del lavoro.
Scontrarsi con il mondo
Ci scontriamo fin da subito con un mondo più veloce e con un ritmo più frenetico di noi, eppure siamo noi più veloci del mondo. Come è possibile questo?
le persone “normali” processano una informazione alla volta nella loro mente concentrandosi solo su quella, dalla domanda iniziare alla risoluzione finale. Gli HSP analizzano ogni variabile legata a quella domanda e poi danno una risposta. Va da se che per analizzare più variabili ci vuole più tempo anche per persone veloci!
Esempio: se chiediamo quale sia la capitale d’Italia, una persona normale risponde semplicemente Roma, mentre una HSP prima ricerca nella sua mente la collocazione dell’Italia nel mondo, la posizione geografica di Roma in Italia, magari ne collega il Colosseo come immagine associativa, e poi da la risposta.
Mentre le persone normali sono già alla soluzione della domanda, gli HSP sono ancora all’analisi delle variabili.
Conclusione
Questo ha una enorme potenzialità se gli HSP possono usare questa capacità nella loro vita. Pensiamo ai ricercatori, scienziati, ingegneri, ecc. Quanto può essere più preciso, attento, e giungere alla soluzione quando ha in mente un numero più alto di dati e la capacità di processarli simultaneamente rispetto a un altra persona?
Ci deve essere conoscenza e consapevolezza di persone con queste caratteristiche cercando altresì di non adattare i nostri modelli di funzionamento su una persona con uno schema differente! Un gatto non può essere un pesce e un pesce non può essere un gatto.
Entrambi i modi di ragionare sia HSP che NORMALI funzionano terribilmente bene assieme se entrambi hanno consapevolezza di se stessi, dei propri limiti e delle proprie differenze.
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