Delle barche sulla riva di una costa in Sardegna al tramonto

Il mondo sensoriale amplificato degli Ipersensibili.

Indice

Nel libro “Il potere nascosto degli ipersensibili” di Christel Petitcollin per la prima volta ho scoperto che la persona ipersensibile è anche IPERESTESICO

Un nome veramente complicato per persone complesse. In definitiva vuole dire che il cervello di un ipersensibile passa la giornata a registrare migliaia di informazioni che processa e che filtra attraverso le emozioni. 

Essere iperestesia significa passare la giornata a registrare, soppesare e valutare informazioni, spesso attraverso la spinta emozionale che lo portano a sviluppare pensieri sul passato, presente e futuro.

In una persona ipersensibile tutti i cinque sensi sono attivi e ricettivi, ma di solito ogni ipersensibile ha un senso più sviluppato degli altri. Ed è proprio attraverso a questo senso che registra e interpreta maggiormente il mondo che ha intorno.

Delle barche sulla riva di una costa in Sardegna al tramonto
Delle barche sulla riva di una costa in Sardegna al tramonto

Vista, udito, gusto, tatto, olfatto. 

Tatto

Gli ipersensibili che usano il tatto come senso primario, sono quelle persone che hanno bisogno di “toccare” con mano ogni cosa. Come nel film “Il favoloso mondo di Amélie” dove la protagonista con le mani esplora il mondo che le sta attorno; accarezza i sassi prima di lanciarli nel fiume, mette le mani un un sacco di legumi, sente l’aria sulla pelle del viso, accarezza con le mani il viso del suo ragazzo. Ogni tocco dona un’emozione e da un’informazione su ciò che accade attorno a lui.

Spesso un abbraccio o una stretta di mano è indispensabile per capire che persona hanno difronte. Tramite il contatto fisico intensificano i loro rapporti interpersonali, e hanno una prossemica corta (la distanza fisica che utilizziamo quando parliamo o siamo vicino ad altre persone). Toccano per sentire la consistenza di un materiale; la superficie di una scrivania, i tasti di una tastiera, la penna, il libro, il bracciolo della poltrona. Certi indumenti possono darle un fastidio fisico intenso (come la lana, o certi abiti ruvidi), mentre altri le donano sollievo (coperte in pile, o maglie in cotone). Tendono a togliere via tutte le etichette dai vestiti a contatto con la pelle, e ogni abito deve poter essere calzato a pennello. Non possono sentire le cuciture dei calzini sotto i piedi; immancabilmente devono girare il calzino con la cucitura in alto in modo tale da non dare fastidio.

Gusto

Gli ipersensibili che usano il gusto esplorano il mondo cercando un sapore che li emoziona. Sono persone che possono sembrare complicate con il cibo; non si accontentano di “mangiare”. No. Ogni pasto deve essere una sinfonia di gusti. Non basta cucinare un piatto di pasta al ragù, quel ragù deve essere fatto a mano e non comprato, gli ingredienti che lo compongono devono essere di prima scelta, e ogni passaggio per la realizzazione di quel ragù deve essere impeccabile. Gli ingredienti, le dosi e il procedimento deve essere fatto a regola d’arte; non si può sbagliare mettendo più sale o più sedano nel ragù alla bolognese (ad esempio) perché si rovinerebbe irrimediabilmente il pasto con tanto di delusione che accompagnerebbe tutta la giornata.

Possono indovinare la più piccola traccia in un determinato piatto; come il piccante dove sembra che non ce ne sia, un goccio di pepe, un pò di noce moscata, un pizzico di coriandolo, oppure un ingrediente segreto.

Sentono subito se un cibo è avariato, non buono, o non conservato bene. Tendono ad amare piatti di una certa consistenza o odiarne altri.

Vista

Gli ipersensibili che usano la vista come senso primario vedono ogni singolo particolare. Ogni dettaglio rappresenta una informazione preziosa; ogni osservazione porta la persona ipersensibile a usare le sue energie per memorizzare ogni cosa estraniandosi dal mondo intero.

Quando esco a cena con mia moglie so già che parleremo poco; sarà talmente assorbita da registrare particolari visivi che non avrà molto tempo per la conversazione. La sua vista non lascia sfuggire nulla: un piatto scheggiato, una scarpa slacciata di una persona al tavolo a fianco a noi, le luci calde, le pareti in legno, la cameriera che ha le mani screpolate, l’andatura stanca di un’altra cameriera, la tristezza sul viso di un ragazzo, la gioia sul viso di una ragazza. La maglia a righe indossata da una persona che ha visto alcuni giorni prima in un negozio, la piastrella nel pavimento leggermente rialzata, i fiori al centro tavola, il viso sorridente dei bambini, gli uomini che finita la cena camminano davanti la ragazza senza aspettarla anziché fare andare prima lei. 

Spesso è talmente presa dai dettagli da estraniarsi dal mondo intero assorbita e meravigliata da tanti particolari. Spesso conteniamo questa sua predisposizione ai dettagli cercando un tavolo vicino al muro dove lei può sedersi frontalmente dando la schiena al “ristorante intero”. 

Olfatto

Gli ipersensibili che usano l’olfatto esplorano il mondo con gli odori. Questo è il mio senso primario; riesco a percepire odori o profumi che altri non percepiscono o non ci fanno neppure caso. In ogni luogo in cui mi reco per prima cosa percepisco l’odore. L’odore che ogni casa comunica, l’odore lasciato dalla pelle delle persone. Ogni ogni ufficio, di ogni fabbrica, ogni supermercato, hanno un odore ben particolare. Spesso girando per una piazza affollata riesco a percepire il profumo o l’odore che mi comunica qualcosa di ogni singola persona; se è una persona pulita,  se è una persona ordinata, sincera, serena, triste o felice. A volte sento odore di pizza venire dai vestiti di una persona, così so che recentemente ha mangiato pizza. Sento tantissimo l’odore di fumo che mi da il disgusto, e inconsciamente tendo a stare lontano da persone che hanno fumato.

Gli odori forti e i profumi forti a volte mi procurano realmente dolore fino ad avere anche attacchi di emicrania veri e propri. 

Una delle prime cose che mi ha piacevolmente colpito di mia moglie è stato il suo odore.

Se entro in una stanza dove poco prima c’è stato qualcuno che conosco, è molto probabile che riesco a intuire chi era solo dall’odore che rimane in quella stanza.

Per me ogni paese ha il suo odore preciso (Puglia, Emilia Romagna, Calabria, ec…) e ogni stagione ha il suo odore preciso in un preciso posto. Ad esempio l’odore che sento in primavera a Imola non è lo stesso che sentivo in Puglia nello stesso periodo.

Udito

Gli ipersensibili che usano l’udito come senso primario, di norma riescono a percepire suoni o rumori a frequenze che di solito le persone normali non percepiscono. A volte sono proprio infastiditi da certi suoni acuti o gravi. A volte vengono infastiditi da un suono mentre stanno facendo altro come una musica di sottofondo mentre studiano o parlano. Sono persone che spesso riescono ad ascoltare più conversazioni simultaneamente e interpretano i suoni che arrivano simultaneamente; n colpo di tosse, una porta che sbatte in lontananza, un bambino che piange, un’auto che viene accesa, il vento che muove le foglie degli alberi, i grilli che cantano. Ecc…

Spesso imparano a memoria il suono dell’andatura di un famigliare o di un amico, riescono a essere attratte dal suono di una voce e non da un’altra.

Ci sono certi suoni che le danno piacere e altre che le procurano realmente dei dolori (pensiamo allo sfregare della forchetta sul piatto). 

Stanchezza

Questi sono solo piccoli esempi. Ma ogni ipersensibile vive davvero così. Senza considerare che anche gli altri sensi sono amplificati! Ma di norma ognuno da più importanza a uno rispetto ad un altro, e tramite quello vede il mondo, interpreta emozioni, interpreta ciò che potrebbe accadere nel futuro o ciò che accaduto nel passato. 

Questo che è a parer mio un senso sviluppato pari a un supereroe della Marvel, ha i suoi aspetti negativi. Come già accennato, ricevendo continuamente input sensoriali che poi il cervello deve continuamente elaborare, può lasciare nella persona ipersensibile una sensazione di stanchezza, e a volte proprio di irrequietezza e nervosismo. 

Personalmente mi capita a volte di essere destabilizzato quando vado a fare spesa, quando accompagno mia moglie in un negozio, o quando andiamo in un posto molto affollato come il mercato. Odori, suoni, profumi, mi creano un sovraccarico di informazioni, che se non gestisco, possono crearmi nervosismo. E se qualcuno mi rivolge la parola mentre sono sovraccarico rischio di rispondere male.

Nel tempo ho imparato a scartare forzatamente certe informazioni. Magari concentrandomi solo su una cosa alla volta, e imponendomi di ignorare la maggior parte delle informazioni secondarie (udito, vista, tatto, gusto), ma il mio senso primario reagisce in modo quasi indipendente da me. Gli odori mi arrivano in modo inconscio e questo particolare senso non riesco a distaccamento. Ma riesco a utilizzare metodi compensativi tali per non andare in sovraccarico di informazione.

Conclusione

Spesso mi piace fare questo esempio: gli ipersensibili sono come una Ferrari che viene guidata in centro città. Basta sfiorare l’acceleratore per esagerare con la velocità, la macchina rigida fatica a girare per le viuzze di un centro città, il suono forte del motore da fastidio a chi gli sta intorno, e spesso si fa notare facendo storcere il naso di chi cammina in centro (cosa ci fa una Ferrari proprio qui?).

Ma quella Ferrari provate a guidarla su un circuito come quello di Imola o al Mugello!

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