Una donna sola che pensa alla luce di un lampione seduta su una panchina.

Il coraggio di seguirsi

Indice

Ultimamente mi capita di vedere persone ipersensibili in perenne crisi. Persone disorientate, piene di dubbi, sole con le proprie emozioni e che soprattutto non sanno che strada intraprendere. Vale nella vita di ogni giorno, negli affetti, e nel lavoro.

Una donna seduta su una panchina che riflette alla luce di un lampione
Una donna seduta su una panchina che riflette alla luce di un lampione

Eterne questioni

Sui social, le domande si susseguono incessantemente:

“Come posso fare per cambiare lavoro? In che modo posso intraprendere un mestiere nuovo? Come posso gestire le emozioni in modo diverso? Come dovrei comportarmi con una persona che non mi ama? Cosa dovrei rispondere quando qualcuno mi tratta male?”

Cerchiamo di fare chiarezza nella nebbia che ci circonda

Trovare la risposta giusta

Ogni persona altamente sensibile è unica in un modo così particolare che cercare risposte da altre fonti o chiedendo aiuto ad altre persone può rendere il consiglio ricevuto pericoloso o fuorviante. Quando si richiede un’opinione a qualcuno che non sta effettivamente vivendo la vostra situazione soggettiva, la persona che vi risponde può, in assoluta buona fede e con spirito di aiuto, cercare di fornire indicazioni basate sulla propria esperienza e visione del problema. Questo approccio va spesso bene per la persona che ha fornito il consiglio perché tiene conto della sua vita, delle sue esperienze, dei suoi valori e dei suoi sentimenti, ma ahimè, questi aspetti, essendo diversi dai vostri, possono generare una risposta non adatta a voi! Il risultato?

Spesso si finisce per vivere la vita di qualcun altro e non la propria!

Le risposte che cercate al di fuori di voi possono tornare in modo distorto e colpirvi, creando confusione come un enorme boomerang sotto forma di un consiglio completamente sbagliato per voi! Come già detto in un paio di articoli precedenti, ognuno di noi percepisce il mondo attraverso un senso ben preciso: alcuni sono uditivi, altri visivi, altri olfattivi ecc... E ognuno utilizza una dinamica specifica legata a uno di questi sensi; alcuni danno più importanza alle parole, altri ai dettagli visivi, altri agli odori, e altri al tatto. Ognuno di noi vive in base al suo canale sensoriale primario e interpreta il mondo ed elabora emozioni, risposte e risoluzioni in base a questa soggettività. Inoltre, esistono moltissimi altri canali con cui interpretiamo il mondo. Ognuno lo interpreta in base alla cultura del paese in cui è cresciuto, altri in base alla mentalità inculcata dai genitori, altri in base alla lingua che hanno imparato, altri alle emozioni su cui si basano, altri ancora alle difficoltà che hanno attraversato nella vita. Tutto questo crea un mix chiamato PERSONALITÀ’. È giusto condividere le nostre emozioni, le nostre esperienze, i consigli e gli errori.

La variabile fondamentale alla vita stessa siete voi!

Se desiderate chiedere un consiglio per risolvere una difficoltà nella vostra vita o per trovare una strada più adatta a voi, prima di rivolgervi agli altri, chiedete a voi stessi!

Volete intraprendere un nuovo lavoro? Non siete sicuri se terminare o meno una relazione complicata? Volete capire se restare nel vostro paese o trasferirvi altrove? Volete decidere se è meglio mangiare una pizza o un panino da McDonald’s? Prima di tutto, chiedete a voi stessi cosa desiderate fare! Spesso, non è la risposta giusta, emozionante o perfetta fornita dagli altri a fare la differenza, bensì la risposta che voi date a voi stessi, che vi condurrà verso la via della serenità. Niente è sbagliato o giusto a prescindere, poiché la risposta che vi darete sarà costruita dentro di voi, con le risorse e le soluzioni che voi stessi vi fornite; nessuno può dirvi quale strada dovete percorrere perché su quella strada ci sarete sempre e solo voi con il vostro migliore amico: voi stessi!

Ogni domanda che ponete agli altri potrebbe essere risolta se prima la rivolgeste a voi stessi e poi agli altri, con spirito di condivisione. La vostra anima, da persona altamente sensibile, conosce le risposte giuste e spesso bisogna solo avere il coraggio di ascoltarsi e fidarsi di se stessi. Avere fiducia in se stessi significa spesso andare contro i dogmi degli altri. E come potete chiedere un consiglio a qualcuno che ha dogmi diversi dai vostri? O a una persona di cui non conoscete neppure i dogmi?

Sarebbe come indossare le scarpe di un’altra persona; la misura e, ancor più spesso, l’impronta lasciata dal piede di un altro nel tempo sulla suola, non sono adatte a voi; quella scarpa sarà sempre inadatta, anche se forse la misura è la stessa!

Lavorate come impiegati ma desiderate fare gli architetti? Diventate architetti!

A volte leggo: “Ho un compagno manipolatore, una persona con cui non mi trovo bene. Secondo voi, cosa dovrei fare per vivere meglio”?

Credo che, se la domanda fosse rivolta a voi stessi, dareste già la risposta corretta.

Ripeto: intraprendete la strada che desiderate percorrere e poi potete condividere quella strada con altre persone.

Riuscire a liberarsi dall’obbligo di preoccuparsi sempre per i pensieri altrui non è affatto semplice per una persona altamente sensibile; siamo così profondamente sensibili da sentire nella nostra testa i pensieri degli altri che riecheggiano e ci soffocano sotto una voce ancor più assordante. Il benessere e i pensieri degli altri ci stanno spesso più a cuore del nostro benessere e della nostra felicità. Riusciamo a percepire ciò che gli altri pensano quasi come se usassimo la telepatia e, se da un lato questo è fantastico perché spesso siamo ottimi ascoltatori, dall’altro potremmo a volte sentirci legati nei movimenti per non disturbare gli altri. Possiamo condividere la sofferenza o la gioia di una persona, rafforzando la nostra amicizia con questa persona, ma non dobbiamo mai dimenticare che se aiutiamo, incoraggiamo, rispettiamo e amiamo prima noi stessi, possiamo aiutare, incoraggiare, rispettare e amare meglio l’altra persona senza dover rinunciare a noi stessi!

Oltre a un’empatia straordinaria, potremmo attingere a un’adeguata autostima e una solida fiducia in noi stessi, per essere ancora più di aiuto e di ascolto, ma allo stesso tempo seguendo ciò che realmente vogliamo, senza che le opinioni o i consigli degli altri ci distraggano dalla strada che, nel nostro intimo, desideriamo percorrere.

Conclusione

Infine, ma non meno importante: continuate a investire su voi stessi e attraverso la conoscenza di voi stessi! La lettura di libri a tema è una risorsa fondamentale per acquisire consapevolezza!

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