Non sarei mai arrivato a capire di avere una vita finché non mi sono svegliato con la vita in mano.
Parlo sempre della vita e dell’inutilità delle routine, del lavoro, della giornata, dei sogni.
I sogni sono oscuri e possono diventare incubi se non si possono realizzare;
un sogno in mano può rimanere solo in mano, ma se si sotterra può nascere una pianta.
Sono disposto a sotterrare il mio sogno e lasciarlo vivere permettendo a esso di guidare la mia vita?
Mi sono accorto che molta gente non ha un sogno. E quelle persone sono perse prima di iniziare; ingranaggi di un sistema mondiale che va avanti e deve andare avanti come base e tessuto di una società che collasserebbe senza loro. Poi ci sono le persone che hanno un sogno nelle mani come una passione accesa, un desiderio intenso, un pensiero con cui svegliarsi ogni mattina, ma ecco: il loro sogno si guardano bene da non lasciarlo scappare. Lo tengono in mano, lo guardano e si dicono: “oh che bel sogno! Ehi tu! Guarda; ho un bel sogno in mano. Hai visto come è bello, interessante e pulito? Sai, lo lavo tutto il giorno”.
“E perché non lo pianti così cresce?”
“no… Se lo pianto poi lo devo curare e farlo crescere! E se muore?”
“Ne ripianti un altro!”
“No… Qui nella mia mano è al sicuro, non può morire!”
Ecco queste persone sono i sonnambuli… Quelli che non riescono a dormire, ma neppure non riescono a lavorare a testa bassa. E per loro? Il limbo della vita…
Poi c’è chi si sveglia una mattina. Impazzisce. Prende il seme e lo pianta. E il loro amore fa di quella passione un bellissimo albero di frutti.
Quando sbocciano i fiori?
Quando sono pronte le ciliegie?
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