Una grata di una finestra si affaccia a un paesaggio fatto di case e colline

Gestire l’Emicrania e l’Ipersensibilità

Indice

Introduzione

In questo articolo, ci dedichiamo a esplorare e condividere metodi efficaci per gestire l’emicrania e l’ipersensibilità, due condizioni che spesso si intrecciano, creando complesse sfide quotidiane. Per coloro che convivono con l’emicrania e un livello di sensibilità più elevato del normale, trovare strategie adeguate per affrontare questi ostacoli può significare la differenza tra una giornata persa in camera oscura e una vita pienamente vissuta.

Riflessioni e Consigli da Chi lo Vive in Prima Persona

Ho riflettuto bene prima di scrivere questo articolo. Non è un discorso semplice e generico per tutti.

E soprattutto non riguarda tutti gli ipersensibili. Non solo le persone altamente sensibili rappresentano una piccola minoranza della popolazione italiana (e mondiale), ma quelle ipersensibili e affette da attacchi di cefalea sono ancora una minoranza più piccola.

Vivendo in prima persona questa patologia, ho pensato di parlare di ciò che è la cefalea, o comunemente chiamata emicrania.

Una grata di una finestra si affaccia a un paesaggio fatto di case e colline
Una grata di una finestra si affaccia a un paesaggio fatto di case e colline

Innanzitutto cosa è la cefalea?

La cefalea non è un semplice mal di testa che chi più chi meno ha avuto almeno una volta nella vita, ma è invece un mal di testa molto, molto, molto più doloroso che colpisce varie aree del cranio (se non addirittura l’intera testa).

Le cefalee più diffuse possono essere:

Cefalee con aura o senza aura

Le cefalee con aura si presentano sostanzialmente con un offuscamento della vista che può accompagnare o non accompagnare il dolore.

Emicranie

Qui parliamo sempre di cefalee, ma che hanno raggiunto un livello ormai cronico e ricorrente nel tempo.

Cefalea tensiva

Per lo più è la forma più comune di mal di testa. Tendenzialmente causata dallo stress, può comparire all’improvviso e/o sparire all’improvviso nella vita di una persona.

Cefalea a grappolo

Forse è il mal di testa che causa più dolore in assoluto; procura dolori lancinanti e può avere un periodo di ricorrenza prolungato per poi lasciare il soggetto per altro tempo senza attacchi. Molto imprevedibile e dolorosa, non c’è da scherzare.

Cosa accade?

Voi vi direte: “ok, bene. Ma cosa c’entra con le persone altamente sensibili”?

Non ho dati alla mano, ma ho solo un certo sospetto che le persone altamente sensibili siano più propense a soffrire di emicrania.

Con i loro cinque sensi più acuti, la loro emotività più intensa, l’attività cerebrale più attiva rispetto al normale e la capacità incredibile con cui entrano in empatia, la capacità innata di essere stressati solo mettendo il piede giù dal letto la mattina, pieni di angosce e pensieri che turbinano nel loro cervello dalla mattina alla sera, penso che le persone altamente sensibili siano “naturalmente” più predisposte a essere soggetti ad attacchi di cefalea.

Sebbene gli attacchi di queste emicranie siano spesso riconducibili a cause specifiche, come una conseguenza di una malattia o di un trauma, stress, ereditata dai genitori, fattori ormonali, medicine che si prendono talvolta nella vita, o persino causati da alcuni cibi, vi sono invece casi in cui l’insorgenza dell’emicrania non è del tutto chiara e non è legata a nessun fattore specifico.

A volte possono insorgere durante la vita in maniera inaspettata e non andare più via senza una apparente ragione logica.

Come nel mio caso.

Fin da bambino ho avuto mal di testa sporadici. Nella norma, direi.

Poi un giorno del 2006, con un gruppo di amici, siamo andati a visitare la grotta della Spipola a Bologna. Tra l’altro, è stata una bellissima esperienza di speleologia. Ricordo che durante quella visita tra i meravigliosi cunicoli, stalattiti, stalagmiti e discese repentine nella grotta con tanto di caschetto sulla testa e luce integrata per riuscire a vedere, iniziò da li a poco un dolore alle tempie che non sembrava particolarmente degno di attenzione. Il dolore alle tempie divenne pulsante e più insistente. Finita la visita e uscendo fuori all’aria aperta, il dolore si fece molto più acuto; dalle tempie pulsanti si aggiunse un dolore fortissimo alla parte sinistra del cranio fino quasi a comprenderlo tutto, compreso dolore al naso e occhi irritati.

Il viaggio di ritorno a casa è stato interminabile; il dolore era così forte che faticavo a guidare e tenere gli occhi aperti. Ma sono arrivato a casa sano e salvo.

Cosa si prova durante un attacco di emicrania?

Personalmente, l’attacco di emicrania inizia con un leggero dolore agli occhi, al naso o alle tempie. Di solito prendo una pastiglia per evitare che il dolore diventi più forte, ma se anche questa non funziona, so che ho poco tempo di libertà; entro 30 minuti al massimo devo essere a letto. Il dolore in breve tempo può aumentare e sembrare come un “coltello che trapassa il cranio”. A quel punto per me è già difficile riuscire a pensare o ragionare e spesso anche a parlare. Nel contempo iniziano anche la nausea, i capogiri e il sudore freddo.

Divento sensibilissimo agli stimoli esterni; sentire un piccolo rumore, come anche solo delle persone che parlano, vedere un raggio di sole che entra dalla finestra o sentire il profumo di una candela accesa, non fa altro che aumentare il dolore in maniera esponenziale.

Così cerco di contenere questi fastidi coprendo bene gli occhi, isolando bene le orecchie da ogni rumore con tappi per le orecchie, rimuovendo preventivamente tutte le forme di profumo dalla casa e chiedendo a chi è in casa di non fare rumore.

A questo punto ho già preso un antidolorifico molto più forte che immancabilmente mi fa crollare sul letto, e con tutta probabilità mi fa alzare diverse ore dopo senza mal di testa (o moderatamente diminuito) ma con un senso ampolloso di non capire assolutamente nulla di ciò che accade attorno a me, legato ancora alla nausea, vertigini, dolore alle gambe e alla schiena.

Per non parlare del lavoro… Quanti problemi! Pensate solo a dire al vostro capo che per qualche giorno non potete andare al lavoro per un “mal di testa”. Se ne soffrite, potete benissimo capire, ma se non ne soffrite, vi sembrerà che io stia esagerando o stia scherzando. Ecco come spesso venivo visto al lavoro.

Nel tempo sono stato seguito dal centro cefalee dell’ospedale di Bellaria (Bologna), dove mi hanno preso in carico facendomi fare tutte le analisi del caso (TAC, analisi del sangue, ECG, ecc.) e prescrivendomi una terapia medicinale che mi aiuta a limitare di molto gli attacchi.

Non è semplice la vita di chi soffre di emicrania, ma può anche essere gestibile e seppur andrà inevitabilmente a imporre delle limitazioni nella propria vita, si può comunque vivere in un modo normale.

Dopo tutti questi anni di convivenza (e conoscenza) della emicrania, ho sviluppato alcuni punti di riflessione e consigli per chi ne soffre come me. Anche se devo ammettere che il mal di testa è molto soggettivo, penso che ci siano alcuni punti chiave per aiutare a prevenire l’attacco di emicrania, per renderlo meno doloroso o per gestirlo meglio.

Alcuni consigli

Mantenete la calma

Durante l’attacco di emicrania, il dolore può arrivare anche nel giro di qualche minuto. Cercate innanzitutto di mantenere la calma e non fatevi prendere dal panico. La tensione e lo stress aumentano il dolore. Magari preparatevi preventivamente un piano d’azione che vi aiuti a sapere già cosa fare quando il dolore diventa sostenuto.

Non aspettate a prendere una medicina adatta

Molte persone cercano di evitare di assumere una medicina. Magari pensano “se mi aumenta poi prendo una pastiglia”. Sbagliato. Quando il dolore aumenta è già troppo tardi per farlo passare con una semplice pastiglia. Prendetela preventivamente quando sentite che il dolore è ancora gestibile e un potenziale attacco di emicrania che vi costringerà a letto potrà passare in breve tempo (anche se non è sempre detto).

Controllate l’alimentazione

Credo che una dieta variabile fatta a ridotto contenuto di carboidrati (pasta) e bevande zuccherate possa aiutare chi soffre di emicrania. Evitate stili di vita alimentari troppo disordinati. Evitate cibi con il glutammato (tipo la coca-cola senza zucchero).

Anche saltare i pasti può far scatenare un attacco di mal di testa, quindi tenetevi sempre dietro una frutta, un pacchetto di cracker o un piccolo snack di emergenza. Non lasciate mai lo stomaco vuoto per troppo tempo.

Evitate l’eccessivo uso di caffè, alcool e, se fumate, smettete subito!

Dormite bene

Ognuno di voi si conosce bene. Sa se avete bisogno di sette, otto o nove ore di sonno. Se il vostro corpo ha bisogno di otto ore di sonno, dategliele tutte. Andate a letto prima la sera e se è un periodo che soffrite di risvegli notturni, usate della melatonina per conciliare il sonno.

Dovete sempre garantire al vostro corpo le giuste ore di sonno. Avrete meno attacchi, avrete più energia e sarete anche più lucidi nel riflettere.

Evitare lo stress

Sì, lo so; è un po’ come aver scoperto l’acqua calda.

Ma lo stress è nemico di chi soffre di emicrania e soprattutto degli ipersensibili. Evitate le situazioni stressanti o riducetele il più possibile.

Chiedete aiuto

Se soffrite di emicranie estremamente dolorose e invalidanti, cercate sempre di non stare da soli in casa durante l’attacco.

Se sentite che il dolore aumenta, non abbiate paura di chiamare un amico, un’amica, un parente o un genitore, soprattutto se avere qualcuno vicino vi dà più tranquillità. Nel momento del dolore, avere qualcuno che vi porti un bicchiere d’acqua, una pastiglia o vi aiuti a mantenere silenzio in casa (con vicini rumorosi ad esempio) è di vitale importanza.

Usate il ghiaccio

Durante l’attacco di emicrania, usate del ghiaccio da porre nella porzione di cranio che vi dà più dolore (come nelle tempie, nel mio caso). Usate del ghiaccio secco se lo avete in casa oppure un ghiacciolo di quelli da freezer portatile ben avvolto con un panno in modo che non stia a contatto diretto con la pelle o con la testa.

Controllate la respirazione

Provate a respirare profondamente a pieni polmoni durante un attacco, senza trattenere il respiro come talvolta capita quando si prova dolore. Usate la respirazione circolare consapevole che aiuterà a ossigenare il vostro cervello, il vostro corpo, a contenere il dolore e a calmarvi un po’.

Non pensare a nulla

Consiglio soprattutto per gli ipersensibili.

Se avete un attacco di cefalea, probabilmente dovrete rimanere a casa dal lavoro, dare buca a un amico, rimandare un progetto, rimandare un viaggio, interrompere un lavoro.

È inutile pensare a quello che avreste dovuto fare e che non avete potuto. Al mal di testa non si può comandare. Nel momento del dolore, non potete avere il controllo della situazione o degli eventi. Potete solo riposare e aspettare che il dolore sia passato. Una volta che state meglio, potete recuperare e pensare come rimediare agli impegni persi, ma mai senza sentirvi in colpa.

Fatevi seguire da un medico

È il mio ultimo punto, ma forse il più importante: cercate un centro medico specializzato in cefalee. Non andate da qualcuno che non conosce le emicranie o le cefalee.

Inoltre, oggi le emicranie e cefalee sono riconosciute come una vera patologia invalidante, e appunto da poco più di un anno è possibile chiedere l’invalidità civile tramite il proprio medico.

Bambini con emicrania

Un ultimo punto sui bambini: anche i bambini ne soffrono. Se vostro figlio o figlia lamenta mal di testa frequenti, aiutatelo, ascoltatelo. Se gli capita spesso, non prendete la cosa alla leggera. Consultate un pediatra e cercate di capire cosa lo aiuta a stare meglio.

A volte si riconosce un bambino che ha un attacco di cefalea da un semplice mal di testa perché quando ha male, tende a strizzare gli occhi come quando si fissa una fonte di luce intensa.

Se vostro figlio è abbastanza grande per parlare, parlatene! E fategli più domande possibili per capire se è solo un semplice mal di testa o se sta iniziando a soffrire di cefalea.

Ovviamente è solo una piccola indicazione. Molti bambini potrebbero non avere questo comportamento ma provare comunque dolore.

Conclusione

In conclusione, ricordate che un attacco di emicrania, oltre che doloroso, può invalidare una vita intera. Non fatevi dominare e condizionare dal problema. Cercate di essere sempre pronti ad adattare la vostra vita, a non farvi prendere dallo sconforto ed essere lucidi per trovare sempre nuove soluzioni che vi aiutino a stare meglio.

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