Indice
- Il Cammino della Crescita Personale per le Persone Altamente Sensibili.
- Essere felici ha un costo
- Il cambiamento è l’altra grossa motivazione.
- Per la persona ipersensibile, lo sbaglio è ciò che più ci terrorizza.
- Il cambiamento
- L’importanza dell’errore
- 10 punti su cui lavorare sui tuoi errori
- In conclusione
Il Cammino della Crescita Personale per le Persone Altamente Sensibili.
Fare o non fare?
Avevo quasi deciso di chiudere questo blog.
Sì, lo dico davvero.
Sono anch’io una persona altamente sensibile e strana, a modo mio.
A volte cerco di seguire i pensieri contorti della mia mente, incamminandomi in questo labirinto, ma finisco puntualmente per perdermi. Innervosisco persino me stesso. Non ne vengo mai a capo!
Quando, un anno fa, ero determinato a interrompere il pagamento all’host che ospita questo sito, la data di scadenza del contratto mi è sfuggita di mano. Mi è stato addebitato il pagamento con RID bancario automatico, ed ecco… Il blog per un altro anno. Lo guardo e mi domando: “Ma che stupidaggini vado mai scrivendo… A chi possono essere utili? A momenti non so nemmeno scrivere un verbo in italiano dietro l’altro. Ma a chi voglio prendere in giro?”
Dopo un anno di questa crisi, mi sono detto: “Ma a chi importa? Lo faccio comunque”
Riconoscete l’emozione? Il nostro io che ci accusa? La nostra personalità che si confronta con un mondo sempre troppo grande per noi? E quindi, cosa fare?

Essere felici ha un costo
Nel libro di Mark Manson, “La sottile arte di fare quello che ti pare” (il titolo del libro l’ha scritto lui, non io. Non prendetevela con me!), al contrario del titolo un po’ in stile “Clickbait,” in realtà il contenuto è un’analisi approfondita sulla vita e sulle dinamiche sbagliate. Lui identifica questa dinamica come “il ciclo delle risposte infernali.” Mi ci sono riconosciuto completamente. Evitare questo circolo vizioso di auto-inganno e auto-sabotaggio non è per nulla facile.
Ci ho riflettuto sopra.
Il problema non è fare ciò che vogliamo; il problema è che quando facciamo ciò che vogliamo, la nostra anima sensibile si ribella a un possibile cambiamento che potrebbe avvenire. Potremmo fare ciò che ci piace ed essere felici, anche se non otteniamo nulla. Ma facendo ciò che ci piace, automaticamente soddisfiamo il nostro desiderio nella vita. Soddisfare ciò che vogliamo ci mette ansia e paura addosso. Perché? Perché la felicità ha un costo. Spesso è difficile da ottenere. Raggiungere un obiettivo vuol dire, probabilmente, deludere le aspettative altrui. Essere felici è più difficile che essere tristi. Davvero, ci avete mai pensato?
È più facile lamentarsi di una giornata difficile o essere felici per una cosa andata bene?
È più facile lamentarsi o avere un ricordo felice?
Lascio a voi la risposta.
Ogni volta che seguiamo ciò che davvero vogliamo, la nostra anima ipersensibile emerge e ci bombarda con le sue paure e le sue incertezze, come un piccolo diavoletto sulla spalla che vuole farci tornare sulla cattiva strada anziché proseguire su quella positiva.
Il cambiamento è l’altra grossa motivazione.
Il cambiamento è complicato per noi. Cambiare significa adattarci al nuovo e mettere in discussione il vecchio, mettere in discussione noi stessi e ciò che abbiamo fatto fino ad ora. La persona ipersensibile non vuole sentirsi sbagliata. Non vuole sapere che forse ha percorso una strada sbagliata, ha avuto un atteggiamento sbagliato, ha scelto la persona sbagliata, il lavoro sbagliato o l’ideologia sbagliata.
E se poi davvero ciò che intraprendiamo è la scelta giusta? Dobbiamo spiegare a tutte le persone che ci stanno attorno che abbiamo cambiato idea. E anche questo è uno sforzo enorme; dobbiamo trovare le parole giuste e convincere le persone. Che fatica! La persona ipersensibile che è in noi odia cambiare idea. Odia l’incoerenza. È meglio rimanere su una scelta difficile piuttosto che ammettere che ci può essere un modo diverso per essere felici o vivere meglio.
Per la persona ipersensibile, lo sbaglio è ciò che più ci terrorizza.
Il cambiamento, sia esso negativo o positivo, richiede uno sforzo psicologico che ci esaurisce, ci prende a cazzotti sul ring e ci lascia stesi a terra a guardare il soffitto.
Cambiare strada per andare al lavoro ci fa sudare e ci mette i brividi. Non conosciamo quella strada. Può aiutarci ad arrivare prima al lavoro? Sì. Ma non la conosciamo… Meglio rimanere su questa dove ci sono dei lavori in corso…
Per non parlare dell’ansia… Ogni volta che pensiamo a cosa potremmo cambiare nella nostra vita, ci vengono in mente mille conseguenze ansiose, catastrofiche e irreali, e alla fine diciamo: “Nah! Meglio lasciare stare… Vivere così è meglio!”
Il cambiamento
Introdurre un cambiamento nella nostra vita richiede un’energia che deriva dall’intraprendere il cambiamento, mettersi in moto per realizzarlo e proseguire senza conoscere esattamente quali saranno le conseguenze di tale trasformazione.
Ecco perché è molto meglio vivere con desideri insoddisfatti. Nessuno può puntare il dito contro di noi, chiederci il tornaconto delle nostre scelte, o vomitarci addosso consigli e rimproveri. Ma soprattutto, non saremmo sotto i riflettori. Saremmo persone sconosciute che vivono in un mondo sconosciuto senza possibilità di esposizione alle critiche e all’errore.
Peccato, poiché sono tutte cose che ci possono far crescere e maturare.
Ricordate quando avete preso la patente? Probabilmente spesso vi si spegneva la macchina al semaforo. Poi, semaforo dopo semaforo, la macchina non si è più spenta. Magari ora vi sentite dei piloti da F1 in perfetta armonia con la vostra macchina. Senza quegli errori non sareste qui ora.
Perché privarci degli errori che possono farci crescere?
L’importanza dell’errore
Gli errori fanno male, certo. Gli errori sono il mezzo attraverso il quale la nostra anima punta il dito contro noi stessi, dicendo quanto siamo stupidi e inadeguati.
E non vogliamo sapere quanto siamo stupidi e inadeguati. Vogliamo solo sapere di piacere agli altri, di essere nel posto giusto, con le idee giuste. In realtà, il problema focale è che chi più chi meno, saremo sempre stupidi e inadeguati, ma sarà proprio l’errore a portarci a crescere sempre di più. Inoltre, se non facciamo mai errori, come possiamo scoprire cosa non va bene per noi? Come possiamo sapere quale sia la strada giusta per noi?
Ora, non dico che dobbiamo cercare a tutti i costi di commettere errori, ma affermo che è proprio sull’errore che abbiamo la possibilità di crescere. Osserviamolo bene, non come un nemico, ma come un amico che tiene alla nostra vita. Possiamo soppesarlo, meditarci sopra e magari dire: “Ok, grazie errore. Mi hai fatto comprendere questo!”
A parole è facile scriverlo, vero? Magari leggendo sarete d’accordo con me. Ma nella realtà, continuiamo ad allontanarci dagli errori come se ci allontaniamo da un cibo andato a male.
In questi anni ho trovato alcuni punti che mi aiutano a lavorare sui miei errori.
10 punti su cui lavorare sui tuoi errori
- 1) Accetta gli errori come opportunità di crescita: Cambia la tua prospettiva sugli errori. Vedi ogni errore come un’opportunità per imparare e migliorare. Non ti devi sentire in colpa o inadeguato quando sbagli, ma piuttosto riconoscilo come parte normale del processo di apprendimento.
- 2) Rifletti sugli errori: Dopo aver commesso un errore, prenditi del tempo per riflettere su cosa è andato storto e perché. Chiediti quali azioni o decisioni hanno portato all’errore e cosa potevi fare diversamente. Questo tipo di autocritica costruttiva ti aiuterà a evitare errori simili in futuro.
- 3) Condividi con gli altri: Parla degli errori che hai commesso con persone fidate, come amici o colleghi. L’apertura sulla tua esperienza può non solo alleviare lo stress, ma anche portare a consigli e soluzioni da parte degli altri. A volte, gli altri hanno affrontato situazioni simili e possono offrire prospettive preziose.
- 4) Mantieni un diario degli errori: Tieni un registro degli errori che commetti e delle lezioni che hai imparato da ciascuno di essi. Questo ti aiuterà a tenere traccia dei tuoi progressi nel tempo e a evitare di ripetere gli stessi errori.
- 5) Stabilisci piani di azione correttiva: Quando commetti un errore, crea un piano di azione per correggerlo. Identifica passi concreti da intraprendere per rimediare alla situazione e per evitare che si ripeta in futuro. Un piano ben definito ti aiuterà a sentirti più in controllo.
- 6) Ricorda che l’errore è umano: Accetta che nessuno è perfetto e che tutti commettono errori. Non essere troppo duro con te stesso. La perfezione non è un obiettivo realistico, ma il miglioramento costante di sé stessi.
- 7) Cerca feedback: Chiedi feedback ai tuoi superiori, colleghi o insegnanti quando commetti errori sul lavoro o nella tua formazione. Questo ti aiuterà a capire come puoi migliorare e quali aree necessitano di attenzione.
- 8) Sviluppa competenze di problem-solving: Impara a gestire situazioni problematiche in modo efficace. Questo può includere l’apprendimento di nuove abilità, la pianificazione e la preparazione migliore per affrontare sfide future.
- 9) Pratica la resilienza: La resilienza è la capacità di affrontare gli ostacoli e le delusioni con determinazione. Lavora sulla tua resilienza per affrontare gli errori con una mentalità più positiva e la capacità di superarli.
- 10) Sfrutta le risorse disponibili: Sii consapevole delle risorse a tua disposizione, come libri, corsi, mentorship o consulenza professionale, per aiutarti a migliorare e ad affrontare meglio situazioni difficili.
In conclusione
In definitiva, il percorso di accettazione degli errori e la loro trasformazione in occasioni di crescita sono una parte fondamentale del nostro cammino di autorealizzazione. Mentre riflettevamo su queste sfide e su come affrontarle, abbiamo scoperto che gli errori non sono solo insegnamenti dolorosi ma anche preziosi alleati. Essi ci spingono a superare le nostre paure, a sfidare il status quo e a crescere come individui.
Ricordate, non si tratta solo di abbracciare gli errori, ma di imparare da essi in modo attivo. È il momento di abbandonare l’autocritica e l’ansia che spesso accompagnano gli errori e di abbracciare una mentalità di apprendimento continuo. Il cambiamento può essere spaventoso, ma è anche il motore del nostro sviluppo personale.
Alla fine, come individui altamente sensibili, possiamo sfruttare la nostra sensibilità per approfondire la nostra comprensione di noi stessi e degli altri, e utilizzarla come trampolino di lancio per il successo e la realizzazione personale.
Quindi, non abbiate paura di sbagliare, perché ogni errore è un passo avanti verso una versione più forte e più consapevole di voi stessi. Siate gentili con voi stessi, siate aperti alle opportunità di crescita e continuate a perseverare nel vostro viaggio alla scoperta di noi stessi.
“La cosa più preziosa che puoi fare è un errore: non imparerai nulla dall’essere perfetto.” – Elon Musk –
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